venerdì, novembre 09, 2007

Veramente ci sarebbe anche lui

Post originale tratto dal blog Kelebek di domenica, 28 agosto 2005

Tutti conosciamo l'immagine dell'Uomo di Abu Ghraib. Che riassume parecchie cose.



abu ghraib



montaggio con neon di Bill Concannon

Ad esempio, l'essere fantasma, come sono fantasmi senza volto le decine di milioni di vittime delle guerre coloniali, almeno dall'Ottocento in qua. La somiglianza curiosa con la statua della libertà, che trasforma l'Uomo di Abu Ghraib nel simbolo tenebroso dello stesso impero.

L'insieme di efficienza e cialtroneria, di fili elettrici e vecchi stracci, che caratterizza la violenza che, dagli altissimi comandi e dai think tank, si incarna in ragazzini di provincia che si divertono a torturare e a fotografare.

L'Uomo di Abu Ghraib non ha un volto.

Ma ha un nome. Hajj Ali. Nell'indeterminatezza poco burocratica dei nomi arabi, vuol dire, semplicemente, "Ali, il pellegrino".

Oggi quello che resta di lui è libero. E ha chiesto di venire anche lui alla conferenza del 1-2 ottobre a Chianciano, "Lasciamo in pace l'Iraq".

Vediamo se il ministro degli esteri, Gianfranco Fini, che ha già negato i visti agli altri partecipanti iracheni, ha paura anche dei fantasmi.

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