giovedì, novembre 08, 2007

L'ultimo uomo

Post originale tratto dal blog Kelebek di venerdì, 26 agosto 2005


"Fedelta’ Ciò per cui lottiamo è la salvaguardia dell’esistenza e della riproduzione della nostra Razza, all’interno della nostra Nazione, il sostentamento dei nostri bambini e la purezza del nostro sangue, la libertà e l’indipendenza delle persone della nostra Razza, cosicché noi uomini affini possiamo essere maturi per il completamento della missione assegnataci dal Creatore dell’universo, Padre nostro e Dio. Salutiamo la Sua Vittoria!"


Non si tratta, come potrebbe sembrare a prima vista, delle opinioni del presidente del Senato, Marcello Pera. Si tratta di qualcosa di molto più innocuo: le righe introduttive di un blog intitolato "no-immigrazione" (sono generoso, e gli regalo pure il link).

Invito tutti a farci un giro. Vi troverete un florilegio di banner - ad esempio, un logo del Ku Klux Klan americano e un link a "divise del Terzo Reich" per compiacere i nordisti, atei o protestanti; un crocifisso che viene abbattuto da un nero, e il banner "vogliamo una cattedrale alla Mecca", per noialtri clericosudisti. Tanto, come insegna Oriana Fallaci, tutto fa Occidente, dalla minigonna a Gesù.

So che alcuni lettori si scandalizzeranno a guardare il sito di "no-immigrazione", o considereranno i suoi autori dei poveri pazzi, o dei criminali contro cui indignarsi moralmente.

Io invece li ritengo un segno dei tempi, e i segni vanno osservati con attento distacco, se vogliamo capire come va il mondo.

Il sito è sostanzialmente pre-fallaciano. Chi lo ha messo in piedi, si sente fieramente fascista e/o nazista, e trova fonte di orgoglio e compiacimento in quelle bandiere e in quei simboli. Significativo è un vecchio poster sul sito, dove si vede l'Italia aggredita da simboli massonici, ebraici e comunisti, ma non dall'Islam.

Mentre il razzismo post-fallaciano si fonda su simboli opposti: che so, il carro armato americano che entra a Roma nel 1944, o la bandiera israeliana. Eppure, il risultato finale è identico.

Perché alla fine, non sono le bandiere che contano, ma le cause che ci stanno dietro le bandiere. E se togliamo l'aspetto del tutto irrilevante delle bandierine che ognuno agita, o il passaggio di capro espiatorio dagli ebrei ai musulmani, la causa del neonazista medio italico da stadio è perfettamente indistinguibile dalla causa del sofisticato neocon da salotto. Con una, tragica differenza: che il neocon sa quello che fa.

Vale la pena riflettere su una cosa importante: la nota con cui un gruppetto di sfigati neonazisti si presenta si può confondere con un discorso del presidente del Senato. Non dico ovviamente che siano identici. la differenza fondamentale tra il nazismo storico e quello che stiamo vivendo oggi consiste nel fatto che non è più tempo delle grandi fabbriche o delle grandi marce collettive. Oggi sono i mercenari a morire per noi, mentre noi seguiamo Bruno Vespa e non gli stendardi in piazza. Cosa che rende i neonazisti dichiarati assolutamente perdenti, ma anche sostanzialmente innocui.

Dico solo che il discorso di un blog neonazista e quello del presidente del Senato si somigliano, appartengono alla stessa famiglia. Parlano entrambi male del "meticciato", entrambi esaltano una presunta missione divina dell'Occidente.

Questo una volta non succedeva. E vuol dire molto.

Il secondo elemento interessante è che i nostri sfigati neonazisti si ritengono in qualche modo "antisistema". E probabilmente, in qualche angolo recondito, vorrebbero ancora esserlo. Tanto che si inventano una splendida e acrobatica arrampicata sugli specchi per dimostrarlo, denunciando, con un bello spreco di maiuscole:


- L'INSEDIARSI DI NAZIONI E COMUNITA' ISLAMICHE NEL CUORE DELL'EUROPA (PIU' DI 2500 MOSCHEE), VEDI BOSNIA E KOSOVO, CHE CI RIFIUTANO E CI COMBATTONO, CONSIDERANDOCI BLASFEMI E INFEDELI, MINANDO DI FATTO LE RADICI U CRISTIANE DEI POPOLI EUROPEI.

- IL RUOLO MERAMENTE STRUMENTALE, DI "GUARDIE ROSSE" AL SOLDO DELLE LOBBY ANTINAZIONALI, SVOLTO DAI NO-GLOBAL E DAI CENTRI SOCIALI, UTILI IDIOTI DEL PROGETTO MONDIALISTA DI ANNIENTAMENTO DELLE IDENTITA' NAZIONALI, CULTURALI E RELIGIOSE DEI POPOLI, PER GIUNGERE ALLA CREAZIONE DI UN VILLAGGIO GLOBALE DOVE L'UOMO APOLIDE SIA FACILMENTE ADDOMESTICABILE E CONTROLLABILE.


Ma tutto il sito di no-immigrazione è costruito su frammenti mediatici, e costituisce quindi una sorta di immensa pattumiera del prodotto più caratteristico di un sistema che usa, getta e avvelena con i propri scarti.

Dai cosmici e menzogneri deliri alla Magdi Allam che tutti conosciamo sulle "madrasse dell'odio", alle piccole notizie di cronaca sensazionalistica. Che comprendono una parte di verità, ovviamente. Basta infatti compiere una procedura elementare: togliere dalla cronaca tutti gli episodi di orrori commessi da italiani, e ti restano tutti gli episodi di orrori commessi da non italiani. Che possono essere mostri o truffatori o ladri quanto gli italiani, proprio perché siamo tutti tristemente uguali.

Ma accanto alla parte di verità, c'è tutta una parte artificiosa, costituita dalla follia dei titolisti: potete trovarne un piccolo, ma significativo esempio sul sito Kelebek. Dove vediamo in che modo una giornalista cialtrona di provincia, storia molto educativa di Marco, alias "Oriano Fallaci", uno di questi ultimi uomini, per rievocare un termine inventato, in altro contesto, da Nietzsche.

Un impiegato, che da casa sua (IP 82481****) e dall'ufficio (Infocamera di Padova) scriveva a Dacia Valent frasi come "Massacratela quella scrofa selvatica" "negretta repressa", e "Miss Biancaneve"...

Il tutto con lo spirito del linciaggio, dove non è previsto che il negro di turno che tutti si stanno sanamente divertendo a linciare, reagisca.

O del videogioco, dove non ti aspetto certo che l'arabo virtuale che stai polverizzando ti dia la scossa.



linciaggio neri stati uniti



linciaggio di William Brown, 1919, Stati Uniti d'America

Si è mai visto un capro espiatorio che incorni il sacerdote che lo sta per lanciare giù dal dirupo?

Una folla di iracheni su cui un bombardiere sta prendendo la mira, che tiri giù l'aereo?

Beh, per fortuna, qualche volta sì...

Dacia Valent ha denunciato alla polizia l'eroico linciatore. Che oggi prega in ginocchio, sperando in quella che per principio prima negava, cioè l'umanità dell'Altro:

"Dacia non possiamo sentirci io e te di persona?

Cerchiamo di sistemarla da persone umane questa cosa dai."
Leggetevi il resto del melodramma sul blog di Sherif.

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