giovedì, novembre 08, 2007

Il caso Chianciano arriva su Repubblica

Post originale tratto dal blog Kelebek di sabato, 27 agosto 2005

Era ora, anche se l'articolista confonde la questione della raccolta di fondi per l'Iraq, vecchia di due anni e organizzata dal Campo Antimperialista, con la questione completamente diversa della Conferenza Internazionale Lasciamo in pace l'Iraq che si dovrebbe svolgere a Chianciano il 1-2 ottobre, e che vede anche il Campo tra i promotori.
SABATO, 27 AGOSTO 2005 La Repubblica, Pagina 8 - Esteri Al "campo anti-imperialista" invitati alcuni esponenti iracheni. Fini valuta se negare i visti d´ingresso a una decina di iracheni

"L´Italia blocchi gli amici di Saddam"

L´America al governo Berlusconi: raccolgono soldi per i terroristi

Scelli, Fini replica: "Nessuna bugia sugli ostaggi e niente trattative segrete. Non abbiamo mentito ai nostri alleati"


ALBERTO MATTONE


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ROMA - Gli Stati Uniti possono mettere la mano sul fuoco: in Iraq la lealtà italiana agli amici americani non è mai venuta meno. Al Meeting di Rimini Gianfranco Fini ribadisce la linea del governo: «Non abbiamo messo in atto comportamenti volti a nascondere alcunché agli Usa - spiega il ministro degli Esteri - o ad agevolare in alcun modo i terroristi». Poche parole dette per mettere fine al pasticcio di trattative segrete, di ostaggi liberati e di guerriglieri curati a Bagdad dalla nostra Croce Rossa e poi liberati. Ma adesso un nuovo caso sta esplodendo tra Italia e Stati Uniti, lanciato da una lettera di alcuni congressisti Usa all´ambasciata d´Italia a Washington e da contatti informali tra i due governi.

Sotto "processo" sono il Campo Antimperialista e il Centro Trozkista di Foligno, accusati di raccogliere fondi per la resistenza irachena. Nella lettera del Congresso, pubblicata da Libero, si esprime anche la «preoccupazione per un convegno che si svolgerà a Chianciano Terme il primo e il 2 ottobre e che - scrivono 44 parlamentari Usa - ospiterà esponenti dell´opposizione irachena che verranno a cercare appoggio finanziario al terrorismo». La Farnesina è in imbarazzo. Subisce pressioni da Washington, che chiede all´Italia di non concedere i visti d´ingresso agli esponenti dell´opposizione irachena. E preme perché la nostra magistratura apra un inchiesta sulle attività del Campo Antimperialista. Che si difende con uno dei suoi animatori: «I soldi raccolti - dice Moreno Pasquinelli - sono fermi su un conto corrente. Serviranno a finanziare un giornale della resistenza».

Il titolo della conferenza di ottobre? «Sosteniamo la legittima resistenza del popolo iracheno». E alcuni dei partecipanti arriveranno anche dal Paese tra i due fiumi. Tra invitati, Mohammed Al Kubaisi, membro autorevole del consiglio degli Ulema e mediatore nei rapimenti degli ostaggi italiani. Dovrebbero intervenire anche esponenti dell´opposizione all´attuale premier al Jaafari: Hassan al Zangani, portavoce del movimento sciita di Muqtada al Sadr, Salah al Mukhtar, ex partito Baath, Jawad al Khalesi, leader dell´Iraqi National Congress, Awni al Kalemji, portavoce dell´alleanza patriottica.

La Farnesina conferma: «Abbiamo ricevuto richieste di visto per l´ingresso in Italia di personaggi vicini ai ribelli iracheni filo-Saddam. Stiamo valutando cosa fare nell´ambito dei regolamenti di Schengen», spiegano al ministero degli Esteri: «Per decidere non abbiamo avuto bisogno della sensibilizzazione dell´ambasciata americana». Ma le pressioni degli Stati Uniti diventano un caso che finisce in Parlamento. «Se verrà confermata la decisione di negare i visti su sollecitazione americana - scrivono in un´interrogazione Elettra Deiana e Giovanni Russo Spena del Prc - ci troveremo di fronte ad una inaccettabile lesione della nostra sovranità nazionale».

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