Il caso Chianciano arriva su Repubblica
Era ora, anche se l'articolista confonde la questione della raccolta di fondi per l'Iraq, vecchia di due anni e organizzata dal Campo Antimperialista, con la questione completamente diversa della Conferenza Internazionale Lasciamo in pace l'Iraq che si dovrebbe svolgere a Chianciano il 1-2 ottobre, e che vede anche il Campo tra i promotori.
SABATO, 27 AGOSTO 2005 La Repubblica, Pagina 8 - Esteri Al "campo anti-imperialista" invitati alcuni esponenti iracheni. Fini valuta se negare i visti d´ingresso a una decina di iracheni"L´Italia blocchi gli amici di Saddam"
L´America al governo Berlusconi: raccolgono soldi per i terroristi
Scelli, Fini replica: "Nessuna bugia sugli ostaggi e niente trattative segrete. Non abbiamo mentito ai nostri alleati"
ALBERTO MATTONE
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ROMA - Gli Stati Uniti possono mettere la mano sul fuoco: in Iraq la lealtà italiana agli amici americani non è mai venuta meno. Al Meeting di Rimini Gianfranco Fini ribadisce la linea del governo: «Non abbiamo messo in atto comportamenti volti a nascondere alcunché agli Usa - spiega il ministro degli Esteri - o ad agevolare in alcun modo i terroristi». Poche parole dette per mettere fine al pasticcio di trattative segrete, di ostaggi liberati e di guerriglieri curati a Bagdad dalla nostra Croce Rossa e poi liberati. Ma adesso un nuovo caso sta esplodendo tra Italia e Stati Uniti, lanciato da una lettera di alcuni congressisti Usa all´ambasciata d´Italia a Washington e da contatti informali tra i due governi.
Sotto "processo" sono il Campo Antimperialista e il Centro Trozkista di Foligno, accusati di raccogliere fondi per la resistenza irachena. Nella lettera del Congresso, pubblicata da Libero, si esprime anche la «preoccupazione per un convegno che si svolgerà a Chianciano Terme il primo e il 2 ottobre e che - scrivono 44 parlamentari Usa - ospiterà esponenti dell´opposizione irachena che verranno a cercare appoggio finanziario al terrorismo». La Farnesina è in imbarazzo. Subisce pressioni da Washington, che chiede all´Italia di non concedere i visti d´ingresso agli esponenti dell´opposizione irachena. E preme perché la nostra magistratura apra un inchiesta sulle attività del Campo Antimperialista. Che si difende con uno dei suoi animatori: «I soldi raccolti - dice Moreno Pasquinelli - sono fermi su un conto corrente. Serviranno a finanziare un giornale della resistenza».
Il titolo della conferenza di ottobre? «Sosteniamo la legittima resistenza del popolo iracheno». E alcuni dei partecipanti arriveranno anche dal Paese tra i due fiumi. Tra invitati, Mohammed Al Kubaisi, membro autorevole del consiglio degli Ulema e mediatore nei rapimenti degli ostaggi italiani. Dovrebbero intervenire anche esponenti dell´opposizione all´attuale premier al Jaafari: Hassan al Zangani, portavoce del movimento sciita di Muqtada al Sadr, Salah al Mukhtar, ex partito Baath, Jawad al Khalesi, leader dell´Iraqi National Congress, Awni al Kalemji, portavoce dell´alleanza patriottica.
La Farnesina conferma: «Abbiamo ricevuto richieste di visto per l´ingresso in Italia di personaggi vicini ai ribelli iracheni filo-Saddam. Stiamo valutando cosa fare nell´ambito dei regolamenti di Schengen», spiegano al ministero degli Esteri: «Per decidere non abbiamo avuto bisogno della sensibilizzazione dell´ambasciata americana». Ma le pressioni degli Stati Uniti diventano un caso che finisce in Parlamento. «Se verrà confermata la decisione di negare i visti su sollecitazione americana - scrivono in un´interrogazione Elettra Deiana e Giovanni Russo Spena del Prc - ci troveremo di fronte ad una inaccettabile lesione della nostra sovranità nazionale».
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