Ecco la foto dei sette che stanno conducendo
lo sciopero della fame per ottenere il rilascio dei visti agli oppositori iracheni per il
convegno di Chianciano (1-2 ottobre), un rilascio negato dietro le pressioni di
44 deputati americani. Lo sciopero è entrato oggi nel sesto giorno.
Si tratta di sette persone molto importanti.
Sono state definite
"il male nella vita reale", cioè l'incarnazione concreta e terrena del Maligno, da
Paul Weyrich. Paul Weyrich non è una figura da poco: fu l'uomo che ebbe la geniale pensata di sfruttare la profonda religiosità dei
common Americans e metterla al servizio del complesso militare-industriale, creando la
macchina apocalittico-capitalistica che portò Reagan al potere.
Nei bassifondi della stampa italiana, i Sette - e chi è loro amico - sono stati definiti, "relativisti del tritolo", "fiancheggiatori dei tagliagole", "una torbida realtà" e un "magma accomunato dall'antiamericanismo".
Ognuna di queste frasi costituisce, a mio avviso, un ottimo motivo per voler bene ai Sette. Sono sicuro che Paul Weyrich e io saremmo d'accordo nel concedere loro la maiuscola. Per questo io li chiamo i Sette.
Non sono deputati, non sono padroni di think tank, e non sono nemmeno giornalisti pagati un milione di Euro l'anno con una scorta di 25 poliziotti e sei macchine, come un noto giornalista talmente creativo da essersi inventato di essere stato "minacciato".
I Sette sono, da sinistra a destra, una studentessa di agraria tropicale, un impiegato statale, una studentessa di filosofia, due tedeschi di cui ignoro la professione, un operaio e - se ben ricordo - un pensionato.
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