venerdì, novembre 09, 2007

I Sette contro i Quarantaquattro

Post originale tratto dal blog Kelebek di lunedì, 05 settembre 2005
Ecco la foto dei sette che stanno conducendo lo sciopero della fame per ottenere il rilascio dei visti agli oppositori iracheni per il convegno di Chianciano (1-2 ottobre), un rilascio negato dietro le pressioni di 44 deputati americani. Lo sciopero è entrato oggi nel sesto giorno.

Si tratta di sette persone molto importanti.

Sono state definite "il male nella vita reale", cioè l'incarnazione concreta e terrena del Maligno, da Paul Weyrich. Paul Weyrich non è una figura da poco: fu l'uomo che ebbe la geniale pensata di sfruttare la profonda religiosità dei common Americans e metterla al servizio del complesso militare-industriale, creando la macchina apocalittico-capitalistica che portò Reagan al potere.

Nei bassifondi della stampa italiana, i Sette - e chi è loro amico - sono stati definiti, "relativisti del tritolo", "fiancheggiatori dei tagliagole", "una torbida realtà" e un "magma accomunato dall'antiamericanismo".

Ognuna di queste frasi costituisce, a mio avviso, un ottimo motivo per voler bene ai Sette. Sono sicuro che Paul Weyrich e io saremmo d'accordo nel concedere loro la maiuscola. Per questo io li chiamo i Sette.

Non sono deputati, non sono padroni di think tank, e non sono nemmeno giornalisti pagati un milione di Euro l'anno con una scorta di 25 poliziotti e sei macchine, come un noto giornalista talmente creativo da essersi inventato di essere stato "minacciato".

I Sette sono, da sinistra a destra, una studentessa di agraria tropicale, un impiegato statale, una studentessa di filosofia, due tedeschi di cui ignoro la professione, un operaio e - se ben ricordo - un pensionato.

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