venerdì, novembre 09, 2007

Chianciano, si muovono i pacifisti

Post originale tratto dal blog Kelebek di giovedì, 01 settembre 2005


Ieri alle quattro del pomeriggio è iniziato lo sciopero della fame, in una tenda davanti alla Farnesina. Cercherò di aggiornarvi più tardi, per ora mi dicono che ci sono cinque persone - due toscani, un romano e due umbri. Tra qualche giorno si dovrebbero aggiungere altre quattro o cinque, tra cui qualche austriaco.

Chi abita a Roma potrebbe passare da quelle parti e portare un saluto...

Intanto, c'è una notizia importante: da ieri c'è il sostegno dei pacifisti, finora sempre piuttosto diffidenti verso chi, come i miei amici, frequenta cattive compagnie.

I pacifisti in Italia non sono pochi. E se si muovono loro, la sinistra ufficiale - che per ora tace clamorosamente, con le tre rispettabili eccezioni di Elettra Deiana, Paolo Cento e Russo Spena - si troverà in una posizione ancora più scomoda...


Dal sito di Unimondo


A sostegno delle richieste dei visti dei relatori della conferenza di Chianciano promossa dai Comitati “Iraq Libero” arriva l’appello di vari esponenti del movimento contro la guerra che comprende da Albino Bizzotto dei Beati i costruttori di Pace a Piero Bernocchi dei Cobas, da Lisa Clark dei Beati i costruttori di Pace a Piero Maestri di Guerre&Pace.

"In democrazia il ruolo dell'opposizione è altrettanto rilevante che quello del governo. Impedire la espressione delle opinioni equivale quindi a negare la stessa democrazia. Gli esponenti politici invitati in Italia per partecipare ad una conferenza pubblica sono parte, in alcuni casi significativa, della opposizione politica irachena. In Iraq la politica di divisione ha portato prima a elezioni e poi a una costituzione non riconosciute da tutto il popolo, e criticata per questo in ogni parte del mondo. Il risultato è oggi una grave spaccatura del Paese che potrebbe degenerare in guerra civile che aggraverebbe la guerra attualmente in atto".

Alcuni degli invitati sono firmatari di un appello con il quale un largo arco di forze di opposizione irachene chiedono la fissazione di un calendario per il ritiro delle truppe straniere e proponevano al governo transitorio l'avvio di un "dialogo nazionale" per porre fine alla violenza.

Impedire di partecipare agli iracheni invitati, sotto la pressione di alcuni deputati statunitensi, non aiuta la riconciliazione nazionale, necessaria in Iraq perchè ci possa essere piena sovranità, pace e democrazia.

La costruzione della pace comprende la disponibilità al dialogo e all'ascolto ed il riconoscimento di legittimità a tutte le parti politiche.

Non è questo l'impegno che ha preso il Governo italiano?

In questa prospettiva ci auguriamo che il Governo italiano comprenda l'errore che farebbe negando il visto e riveda la sua posizione.

Primi firmatari:

Albino Bizzotto - Beati i costruttori di Pace

Alessandra Mecozzi - Responsabile Ufficio Internazionale Fiom-Cgil

Anna Pizzo - Carta

Antonio Bruno - Forum sociale del ponente genovese

Ciro Pesacane - Forumambientalista

Fabio Alberti - Un ponte per...

forumdelteatro.org

Francesca La Forgia -

Franco RussoGianpaolo Silvestri -resp.Diritti Civili dei Verdi

Lisa Clark - Beati i costruttori di Pace

Luciano Muhlbauer - Consigliere regionale della Lombardia

Marco Berlinguer - Transform

Maso Notarianni - PeaceReporter.net

Maurizio Gubbiotti - Legambiente

Pierluigi Sullo - Carta

Piero Bernocchi - Cobas

Piero Maestri - guerre & Pace

Raffaele K. Salinari -Terre des Hommes

Raffaella Bolini - ARCI

Renato Di Nicola - Abruzzo Social Forum

Sincobas

Vittorio Agnoletto - Europarlamentare del gruppo GUE – Sinistra unitaria europea

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