venerdì, novembre 09, 2007

Boicottare l'Italia

Post originale tratto dal blog Kelebek di lunedì, 29 agosto 2005
Questa volta non basta un link, mi tocca ricopiare tutto il post di Lia sul caso Chianciano, ma vale la pena.


29 Agosto, 2005

Oh, ma benone!



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Ma che belle cose che leggo rincasando, ma che meraviglia!

Il Fini
che mi appare così:

Roma, 28 ago. (Adnkronos) - Le richieste di visto per i quattro iracheni ''sono state respinte a tutela della sicurezza nazionale ed europea, in osservanza della normativa italiana e degli accordi di Schengen''. Lo ha affermato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Gianfranco Fini in una dichiarazione, nella quale si aggiunge che il provvedimento è stato deciso ''in considerazione del fatto che gli attivisti iracheni avrebbero potuto realizzare in Italia attività a sostegno della lotta armata contro il governo di Baghdad, come espressamente paventato dallo stesso ambasciatore iracheno a Roma''.

No, ma fatemi capire: cosa vuol dire "realizzare attività a sostegno della lotta armata contro il governo di Baghdad"?

Vuol dire venirci a spiegare cosa succede lì e come si distingue il diritto alla resistenza di un popolo occupato, dal magma di tagliatori di teste e altri orrori di cui ci giunge notizia? Io lo volevo sapere. Volevo capire bene. Voi no?

Dico, proprio: "realizzare attività di sostegno", cosa vuol dire? Parlare?

Avrebbero potuto parlare e quindi non devono venire??

Gente che in Iraq si muove alla luce del sole, che in Iraq -- dove ti arrestano, ti torturano e ti ammazzano, se ritengono che tu sia un terrorista -- parla apertamente, fa politica, rappresenta milioni di persone e chiede i visti nelle ambasciate, in Italia non ci può venire perché potrebbe parlare?

Perché immagino che sia al parlare, che si riferisce Fini.

Non posso, non voglio credere che lui consideri gli italiani tanto idioti da poter credere che quattro signori attraversino un continente per andare a organizzare la lotta armata davanti alla platea di un convegno, in compagnia di Vattimo e Tariq Ramadan e con i servizi segreti di mezzo mondo lì convogliati per l'occasione.

Non posso crederci, che ci consideri tanto idioti.

No, vero?

Non può essere, non è possibile.

Bisognerebbe essere delle mucche, più che degli essere raziocinanti, per credere una cosa simile.

Non può.

Bene: io non ho voglia di cercare in giro, di leggere le reazioni, di andare a guardare cosa ne pensano altri.

Mi interessa solo notare che, tra gli altri invitati, c'era Abdulhaleem KANDIL, Rappresentante di Kifaya (Egitto).

Kifaya non è il movimento che si batte per la democrazia in Egitto, salutato con tanta simpatia dalla nostra stampa tutta?

Non doveva venire allo stesso convegno, insieme agli iracheni?

A quel convegno?

Io non ho idea dei desideri e dei progetti degli organizzatori del convegno a questo punto, ovviamente.

Quello che io so, è che Kefaya farebbe bene a boicottare l'Italia, visto quello che è successo, e a rispedire al mittente il visto del suo rappresentante.

A proposito di democrazia.

E a lasciare poi ai giornali di italiani il compito di spiegare perchè, come mai un movimento per la democrazia in Egitto protesta per una decisione antidemocratica italiana.

Farebbero bene, farebbero.

Ci aiuterebbero a provare a metterci d'accordo con noi stessi, una buona volta.

E quelli che supportano questo governo, quelli che parlano, e scrivono, e poi ancora parlano e scrivono di Iraq e magari cercando sinceramente di capire cosa succede laggiù, sono quelli che più dovrebbero incazzarsi.

Ché, quando Fini ritiene di avere a che fare con un popolo di minorenni, è a loro che pensa.

Non a me.

A loro.

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