venerdì, novembre 09, 2007

Artemisia ad Abu Ghraib

Post originale tratto dal blog Kelebek di giovedì, 01 settembre 2005
Paniscus ci regala un articolo introduttivo e una serie di testi di estremo interesse, che riguardano l'organizzazione irachena Women Charges.

Fatma Salih Osman è una vera ottomana: è nata in Turchia, di famiglia curda. Durante la grande repressione dei primi anni novanta, è fuggita nel Kurdistan iracheno. Oggi, come tutte le persone nella sua condizione, è priva di documenti. Lei e le sue compagne hanno creato l'associazione Women Charges, e hanno molto da raccontarci.

Si battono per alcune cose fondamentali: il rispetto del diritto delle donne, l'unità dell'Iraq e la fine dell'occupazione americana. Iin una società condizionata da una mentalità che noi mediterranei conosciamo bene, lavorano anche su un tema molto delicato: quello delle violenze sessuali commesse sulle donne, sia dai soldati americani che dai collaborazionisti iracheni.

Non è facile parlare di unità degli iracheni mentre gli occupanti stanno realizzando lo storico piano di frammentare il paese in cantoni etnici in lotta tra di loro.

Gli occupanti, poi, hanno finanziato numerose ONG locali, per risolvere privatisticamente i problemi che la stessa occupazione crea, e per garantirsi un'area di collaborazione attorno all'invasione. Come spiega Fatima Osman Salih, più queste ONG appoggiano l'occupazione, meno la popolazione le sostiene.

Le ONG straniere, infine, soffrono spesso di un antislamismo pregiudiziale, e comunque non vogliono alienarsi il benvolere degli occupanti. Ecco che diventa impossibile toccare argomenti come le violenze compiute dagli americani e dai collaborazionisti.

Women Charges mi sembra un'iniziativa veramente meritevole.

Blogghisti e soprattutto blogghiste, cosa possiamo fare per sostenerla?

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