martedì, novembre 13, 2007

Aldo Torchiaro entra nella nostra famiglia

Post originale tratto dal blog Kelebek di giovedì, 22 settembre 2005
La buona notizia è che la piccola cena tra lettori di questo blog si è guadagnata ben tre articoli sulla stampa nazionale.

La brutta notizia è che tutti e tre gli articoli, come ci segnala un anonimo commentatore a questo blog, sono usciti lo stesso giorno, e tutti sul San Marino dei quotidiani, l'Opinione. E sono proprio un articolo a testa: uno del Cavaliere dello Shekal, Dimitri Buffa, uno del Pollo d'Oro, Aldo Torchiaro e uno di Massimo "Abdul Hadi" Palazzi, erogatore di titoli nobiliari della Repubblica Democratica Somala.

Non mi dispiace affatto, anche se avrei preferito qualche organo di stampa più importante, come ad esempio Il Sabato di Imola. Comunque, come avevo già scritto, tra piccoli ci capiamo.

Sostanzialmente, si tratta di una vendetta dei tre per la beffa che ha fatto di Aldo Torchiaro il Pollo d'Oro dell'anno.

Qualcuno potrebbe obiettare, che un quotidiano non va usato per piccole vendette personali, incomprensibili ai lettori. Se si trattasse del Sabato di Imola, sarei d'accordo. Ma i lettori dell'Opinione - cioè io, i redattori e qualche loro amico - seguono ormai più o meno tutti questo blog, e quindi sono perfettamente informati dei fatti.

La nostra cena viene citata (con un brano preso pari pari da questo blog) per un motivo che potremmo definire umoristico:

"Poi la proposta per compensare la mancata due giorni a Chianciano, paese noto per le terme e per trasformare il fegato da malato in sano, con una sana abboffata di estremisti in pizzeria, magari a spese degli ignari finanziatori del terrorismo iracheno: “Non mancate, in margine, potremmo anche organizzare una cena tra i commentatori più assidui di questo blog, che ne dite?”. Certo che se questa area antagonista dell’occidente è tutta messa così allora tutto sommato si capisce perché la polizia li sottovaluti e li lasci giocare ai tifosi del terrorismo e a bruciare bandiere statunitensi e israeliane: certi cani abbaiano, e lo fanno in modo disgustoso, ma non mordono niente. Insomma fanno stragi e fanno macelli ma solo col vino de li Castelli."

Se fosse così, a fare la figura dei polli, anche se meno dei quarantaquattro deputati americani, sarebbero proprio i giornalisti che hanno sparato titoli sconvolgenti sul "convegno dei terroristi". Per citare un giornale a caso, cioè L'Opinione: " Affondo di Pisanu contro il terrorismo. Campo Antimperialista legato ad Al Qaeda?", oppure "“E’ un network terrorista”. Antimperialisti nel mirino." O un blog a caso, cioè quello di Aldo Torchiaro, che parla della "madre di tutte le battaglie".

Lasciamo anche perdere il fatto che il convegno di Roma ha come scopo quello di rilanciare l'idea originaria: un convegno con i rappresentanti della resistenza irachena.

Nessuno ha pensato di invitare alla nostra cena gli organizzatori o i relatori del Convegno, i quali non ne sanno nulla. Ma L'Opinione, come Cronaca Vera (se ci è permesso confrontare il San Marino di Arturo Diaconale con una pubblicazione infinitamente più importante) non sarebbe se stesso, se badasse ai banali fatti.

Comunque credo sia importante lasciare a Buffa e Palazzi la loro battuta. Dà un senso di allegria, e i tre ne hanno certamente bisogno. A noi non costa niente.

Torchiaro invece non ci arriva a una simile battuta. L'ultima pista che sta inseguendo è quello di un messaggio apparso su qualche forum, presumibilmente in lingua araba, che reca la firma del principe dei troll telematici, Abu Musab al-Zarqawi. Per fare messaggi a firma di al-Zarqawi, basta una conoscenza superficiale della lingua araba (comune a oltre 200 milioni di persone) e una connessione modem. Non c'è bisogno dell'ADSL, né - ovviamente - di essere al-Zarqawi, che secondo molte fonti è morto, secondo altri non esiste.
In ogni caso, è una balla che la faccenda sia "documentabile", come scrive Aldo Torchiaro. Se Torchiaro avesse l'IP di al-Zarqawi, avrebbe incassato la taglia del secolo e si sarebbe potuto permettere di mandare a quel paese una volta per tutte Dimitri Buffa .

Il Principe dei Troll (un po' come i vari "spernacchiapanzoni" di Indymedia) avrebbe postato - non si sa dove o quando - un messaggio in cui direbbe ai propri lettori di non uccidere i seguaci dell'ayatollah al-Baghdadi. Basta questo post in uno sconosciuto forum, perché al-Baghdadi diventi, per una serie folle di proprietà transitive, "l’ambasciatore di Bin Laden", e anzi, "un uomo di Al Qaeda in piena regola ­ e con pieni poteri."

In sostanza, si tratta dell'approccio draculiano, cara ai complottisti di estrema destra e sinistra, oltre che ai Torchiari. L'alqaedicità, come il vampirismo, si trasmette per contatto: basta una piccola, quasi impercettibile puntura, e lungo tutta la catena che va dalla Transilvania a Roma, si mantiene con uguale forza, o "pieni poteri", in ogni contaminato.




abu musab al-zarqawi aldo torchiaro

Una recente foto segnaletica di Abu Musab al-Zarqawi, per una volta senza la sua mitica tastiera



Da buon terrorista islamonazicomunista, io ho un collo che sembra ormai una gruviera. Per cui concedetemi il piacere di far entrare nella nostra famiglia anche l'ottimo Aldo Torchiaro, il cui sguardo già sembra predisporlo bene.

Perciò, faccio il seguente comunicato pubblico: per favore, non fate più dispetti ad Aldo Torchiaro. Lo dice proprio Miguel Martinez, amico degli organizzatori del convegno di Chianciano, a cui avrebbe dovuto partecipare al-Baghdadi, che a sua volta...

Mentre Aldo inizia a sentire quello strano prurito sul collo che noi ben conosciamo, passiamo a un'ultima questione.

Il fatto che Buffa, Torchiaro e Palazzi finora non abbiano mai scritto nulla di divertente, e che quando lo hanno fatto, hanno detto tutti e due la stessa battuta (quella sulla nostra modesta cena), ci obbliga a porci una domanda seria: quanti neocon ci vogliono per inventare una battuta?

La risposta è, almeno tre: Palazzi, Buffa e - dietro le quinte - il direttore dell'Opinione, Arturo Diaconale.

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