sabato, novembre 10, 2007

Creare dieci, cento, mille Torchiaro?

Post originale tratto dal blog Kelebek di venerdì, 09 settembre 2005
Come abbiamo raccontato ieri, il caso Torchiaro è nato come maniera scherzosa per lanciare l'IADL.

Ma il fatto che la beffa sia riuscita talmente bene mi ha fatto riflettere. Vale la pena di andare avanti su questa strada, scoperta per caso, ma bisogna anche differenziare.

L'Italia è piena di piccoli giornalisti, che cercano di farsi strada.

Trovarli non è difficile.

Basta mescolare su Google termini come "terrore paura antrace", "valori occidente", "fanatici", "polizia sospetta", "distruggere duomo natale", "clandestini forse bomba", "crocifisso pericolo", "nostra civiltà rischio", "venditore accendini saltare aria vaticano", "veleno droga islam", "extracomunitario". Vedrete quanti di questi animaletti schizzano fuori.

Manipolarli, come abbiamo visto, è facilissimo. Dovete pensare che abbiamo a che fare con gente molto semplice, che divide il mondo in due.

Da una parte ci sono i comunisti, gli zingari, il Campo Antimperialista (fondamentale), i marocchini, i nazisti, i pagani, i musulmani, i negri, i kamikaze e i pedofili.

Dall'altra ci sono i Valori dell'Occidente, i Nostri Ragazzi a Nassiriya, i Crocifissi, le discoteche, la Più Grande Scrittrice Italiana, la Libertà, la Superiore Civiltà, il Santo Padre, il prosciutto di Parma, il limoncello e Padre Pio.

Ora, suggerisco di creare una specie di generatore automatico di complotti con questi elementi.

Che so, c'è il marocchino che vuole uccidere il Papa per vendicare Hitler, e per farlo manda in giro dei lavavetri zingari militanti del Campo Antimperialista, che con la scusa di pulire la Papamobile ci infilano un aracnide velenoso consegnato loro dalle FARC colombiane.


tarantola


Lo so che è improbabile come storia, ma questi qui, più è improbabile la storia, più si esaltano, e lo abbiamo visto.

Tanto, i marocchini e gli zingari, prima che possano querelare qualcuno, li avranno già belli che espulsi, quindi questi giornalisti credono che il cielo sia l'unico tetto alla loro fantasia.

Ora, la mia idea è di spacciare a questi giornalisti complotti creati con il generatore automatico - esistono ottimi programmi anche in rete - e poi applicare la politica della corda lunga: cioè li lasciamo andare su su su, intervistando politici, riempiendo pagine di quotidiani con la loro fuffa.

Poi si tira la corda lunga della mongolfiera, come abbiamo fatto nel caso Torchiaro: con una semplice e-mail, siamo riusciti a far fare la figura del pollo al Ministro per le Comunicazioni e il presidente della Commissione Esteri della Camera, non so se mi spiego.

Uno dei motivi del successo dell'operazione Torchiaro è stato che abbiamo inserito un elemento assurdo: la supposta procura data dal Campo Antimperialista all'IADL. Una specie di fallacia logica.

In realtà, era stata un'improvvisazione, ma credo che sia importante in caso di future operazioni di questo tipo. Ci deve essere qualcosa che tradisca immediatamente il fatto che si tratta di una beffa, a una persona minimamente raziocinante. E' giusto verso le persone ragionevoli - qualcuna ancora esiste - e serve poi a rendere ancora più ridicolo il pollo di turno, a operazione conclusa.

Quello che però mi preoccupa è la difficoltà di dimostrare poi che la cosa è partita da noi, e che era veramente una beffa.

Voglio dire, l'Italia oggi è piena di gente capace di credere davvero che ci sia il marocchino che vuole avvelenare il Papa con una Theraphosa blondi nella Papamobile.

Come si fa, secondo voi, a inserire una specie di marchio di provenienza per queste storie, un salame di Jacovitti? Come si fa a rendere sicura la "corda lunga", in modo che non si spezzi, e finisca poi che Pisanu per una storia del genere cacci tutti i Rom dall'Italia, compresi quelli che ci vivono da venti generazioni?

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